lunedì 26 novembre 2012

ULTIMA.Magazzino delle Idee | Trieste

ULTIMA 23/11-o2/12 2o12

visite guidate

sabato o1/12/2o12 ore 16

domenica o2/12/2o12 ore 11


domenica 18 novembre 2012

CENTRALE IDRODINAMICA


ULTIMA



ULTIMA è un progetto multimediale ideato da quattro artiste del Guppo78 International Contemporary Art: Fabiola Faidiga, Lucia Krasovec Lucas, Paola Pisani, Leandra Bucconi. Il progetto è composto da un cortometraggio di circa venti minuti con la presenza di un cast formato da sette donne d’età diverse; alcune decine di grandi fotografie in bianco e nero e uno specifico studio architettonico su sette edifici abbandonati della città di Trieste; prevede inoltre una raccolta di frasi d’amore. Il progetto ULTIMA desidera porre l’attenzione sulla violenza perpetrata sulle donne in un ottica di confronto con lo stato di degrado urbano e di abbandono di numerosi edifici cittadini. Due situazioni che sembrano a prima vista non avere attinenza ma che in realtà sono entambe frutto di una profonda devalorizzazione, una di genere, perpetrata da una cultura patriarcale e l’altra ambientale causata da una malagestione del territorio. La tutela dalla violenza, come è ben noto, è legata anche alla lotta al degrado e alla vivibilità dei quartieri, alla presenza e disponibilità dei servizi inclusi i centri anti-violenza, alla qualità della vita culturale e sociale e alla presenza di spazi di sana aggregazione. I sette edifici abbandonati, location del cortometraggio ULTIMA, rappresentano la “mancanza di tutto questo” e il cast di sette donne che in essi saranno filmate riverse e uccise riporta all’emergenza del problema sociale e culturale. ULTIMA nasce, dunque, dalla constatazione del profondo degrado dei valori della nostra società e dal bisogno di discuterne per sensibilizzare l’opinione pubblica a riflettere sulle cause e i possibili rimedi in un’ottica di rinnovamento e cambiamento. Per tale ragione, le sette donne uccise nella simbologia del progetto, hanno anche il preciso compito di rappresentare questa emergenza valoriale, questo vuoto di umanità. Sette virtù uccise, sette valori perduti senza i quali, laici (dalla filosofia antica: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza) o religiosi (fede, speranza, carità) che siano, la società contemporanea perde quella capacità sensibile e immaginativa che è base per la costruzione umana e etica degli individui. La partecipazione di Trieste si svolge in una dimensione insolita, sospesa, metafisica, e apre al pubblico una architettura intima e dolente, quasi fosse l’ultima invocazione a esistere e resistere.

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